Mappa del parco

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Un tempo nella Pianura Padana, e quindi anche qui, le foreste erano dominate dalla quercia e dal carpino bianco, accompagnati da ciliegi selvatici, aceri campestri, olmi, frassini, tigli e tanti arbusti.
I depositi alluvionali più recenti del Lambro ospitavano salici e pioppi, le zone a rischio di esondazione del fiume erano coperte da salici arbustivi, e allontanandosi dal corso del fiume si trovavano di nuovo il salice bianco e il pioppo nero. Nelle anse del Lambro, le zone più riparate, proliferavano piante acquatiche: nifee comuni, canneti, ranuncoli.
Così all'incirca doveva apparire quest'area, dunque. 

Ma l'intervento dell'uomo è stato massiccio e profondo, dall'introduzione dei fontanili, alla diffusione di specie non originarie, all'inquinamento del terreno e delle acque del fiume. L'uomo ha ridotto la diversità della flora originaria, e instaurato ecosistemi diversi da quelli naturali.


Foto di Andrea Colleoni - GFS

Oggi il tentativo è quello di ripristinare progressivamente il patrimonio delle specie vegetali proprie di quest'area. Infatti alcune piante scomparse, come la quercia e il carpino bianco, sono state reintrodotte. Certo, i boschi hanno un'estensione limitata, sono boschetti "ricostruiti" dall'uomo, ma dobbiamo tenerceli cari e incrementarli via via.

foglie e frutti di quercia e carpino bianco
Quercus robur e Carpinus betulus

Un albero autoctono che invece è sopravvissuto di forza propria e si incontra di frequente è il pioppo nero, quello che si dice "un osso duro": specie adattabile, pioniera, che si sviluppa velocemente.
Da non dimenticare, l'acero campestre, un albero di dimensioni modeste, ma, un tempo, ottimo combustibile. L'arbusto evonimo, invece, è proprio difficile dimenticarselo, se non altro per il suo soprannome divertente: lo chiamavano berretta del prete, per la forma dei suoi frutti.
Tra le specie erbacee sinantropiche, cioè quelle che si sono associate più o meno strettamente alla presenza e alle attività dell’uomo, vedrete sicuramente l'erba vetriola, così chiamata perché usata per pulire e lucidare vetri e bottiglie. Qualcuno la chiama erba muraiola, perché i muretti sono la sua passione. E poi incontrerete senz’altro la celidonia, il centocchio comune, le artemisie, tra cui anche l’assenzio maggiore.
Ah, attenzione alle ortiche! 

Tra le specie non originarie il primato va alla robinia, colonizzatrice per eccellenza anche di aree molto difficili. A introdurla è stato l'uomo, perché i boschi di robinie rendevano bene: permettevano tagli a turni ravvicinati. Inoltre la robinia è un albero di "bocca buona": si trova a suo agio persino sulle scarpate e sopravvive all'inquinamento del terreno. Per intenderci, non le fanno paura nemmeno le discariche. 
Lungo un buon tratto del Fontanile San Cristoforo di Brugherio (link alla pagina del Fontanile di San Critoforo), per esempio, potete proprio vedere un antico ceduo di robinia, cioè uno di quei boschi di robinie voluti dall'uomo per far legna. E qui la robinia si presenta con il suo "vestito della festa": coperta d'edera, accompagnata dal sigillo di Salomone e dalla pervinca. Altrove la robinia s'accontenta della compagnia del sambuco nero, che la segue un po’ ovunque.

fiori di ninfea e sambuco
Nymphea alba e Sambucus nigra

Poi ci sono le specie infestanti. Quelle non mancano mai. Alcune sono anche molto belle a vedersi, come la buddleia, sulle scarpate del Lambro o delle cave, e tra le specie erbacee, la verga d’oro, che rallegra la vista con i suoi fiori gialli. 
Il problema è che queste specie sono "ghiotte" di aree incolte: le colonizzano a una velocità incredibile e poi però ne ostacolano l'evoluzione, tenendo alla larga le altre piante. Tra gli alberi l'ailanto la fa da padrone. Provate a fermarlo, se siete capaci! E' seguito a ruota dal gelso da carta nelle boscaglie lungo il Lambro, dall'acero negundo, molto diffuso. 
Ci sono poi casi strani, come quello del cosiddetto ciliegio tardivo, un invasore di professione che mette il naso ovunque, ma ciò nonostante rimane il prediletto di molti animali, che vanno pazzi per i suoi frutti.

ranuncolo e pervinca
Ranunculus fluitantis e Vinca minor

Mandateci le vostre foto! Le pubblichiamo volentieri.

I GRANDI PROTAGONISTI

nome scientifico

per gli amici...

 

 

Quercus robur

farnia o quercia 

Carpinunus betulus

carpino bianco

Acer campestre

acero campestre

Euonymus europaeus

evonimo
o berretta del prete

Parietaria officinalis

erba vetriola

Chelidonium majus L.

celidonia

Stellaria media

centocchio comune

Artemisia absinthium

assenzio maggiore

Urtica dioica

ortica

Prunus avium

ciliegio selvatico

Ulmus minor

olmo

Fraxinus excelsior

frassino maggiore
o frassino comune

Tilia cordata

tiglio selvatico

Tilia platyphyllos

tiglio nostrale

Populus nigra

pioppo nero

Populus alba

pioppo bianco

Salix alba

salice bianco

Ninfea alba

nifee comuni

Ranunculion fluitantis

ranuncoli

Robinia pseudoacacia

robinia

Hedera helix

edera

Polygonatum Multiflorum

sigillo di Salomone

Vinca minor

pervinca

Sambucus nigra

sambuco nero

Buddleja davidii

buddleia

Ailanthus altissima

ailanto

Broussonetia papyrifera

gelso da carta

Acer negundo

acero negundo

Prunus serotina

ciliegio tardivo

Solidago gigantea

verga d’oro