Mappa del parco
Dall'epoca romana ai primi del ’900, le acque del Lambro sono state elemento di ricchezza ambientale e motore di sviluppo. Grazie al fiume, qui si sono stratificate civilizzazioni e ambienti insediativi diversi: borghi, mulini, chiese, ville, cascine, strutture produttive, centri urbani.
Il Lambro aveva grande importanza già per i Romani: era navigabile e usato per il trasporto. Era un mezzo per collegare Milano al Po, e quindi per raggiungere l’Adriatico.
Successivamente, verso il 1100, le comunità dei monaci operarono una grandiosa riorganizzazione del suolo agricolo: bonifiche, canalizzazioni e creazioni di nuovi fontanili. Nella valle del Lambro si diffusero i mulini idraulici, per macinare cereali, trattare fibre vegetali, follare i panni di lana, segare il legname.
A partire dal 1450, gli Sforza proseguirono le opere idrauliche e posero le basi per l’industria della seta: ogni cento pertiche di terreno, cinque dovevano essere piantate a gelsi, perché le loro foglie nutrivano i bachi da seta.
Nel corso dei due secoli successivi, si formarono ampie proprietà terriere, gestite da un organismo architettonico e produttivo specifico: la cascina. Si diffusero il mais e la robinia.
Mappa del 1600 che raffigura il corso del Lambro. Immagine tratta dal libro Cassina de Gatti Corte di Monza: un borgo e la sua gente, di Enrico Gatti, Athos Geminiani, Daniela macchi, Renzo Macchi, Enrico Piazza, Bruno piodelli, Gianluigi Sardi, Sestante ed.
Nel ’700 si costruirono nuove dimore aristocratiche, “ville di deliziaâ€, luoghi di villeggiatura, di ozi e lussi.
Nell’’800 ci fu un grande incremento della gelsicoltura e della bachicoltura. Si diffusero gli opifici per la lavorazione della seta: filande, torcitoi e incannatoi. Vennero usati i primi filatoi meccanici. Alla seta si affiancò la manifattura dei filati e tessuti in cotone. Inoltre comparvero sulle rive del Lambro le prime cartiere. Il fiume diventò sempre più entità produttiva, e favorì il passaggio dalla lavorazione manuale a quella meccanica.
Nella seconda metà del secolo l’attività industriale soppiantò progressivamente il lavoro dei campi: fu l’industria pesante il nuovo cavallo di battaglia dell’imprenditoria e il suo sviluppo si basava sulla presenza dell’acqua come forza motrice.